Carbon Footprint: uno strumento all’avanguardia per la Sostenibilità Ambientale

A Novembre ben 197 Stati hanno deciso in occasione dell’incontro della Conferenza delle Parti (COP 26) di rafforzare gli sforzi finalizzati alla riduzione delle emissioni da qui al 2030 tenendo monitorati ed aggiornati annualmente i propri obiettivi.

Per noi di RAFRAN Consulenze srl è proprio operare nell’ambito della sostenibilità ambientale una delle più grandi gratificazioni, così da poter partecipare attivamente alla salvaguardia del nostro territorio.

L’ultimo progetto sviluppato in quest’ambito consiste nel calcolo della Carbon Footprint (CFC) del settore trasporto rifiuti, un lavoro di grande soddisfazione soprattutto per la consapevolezza lasciata dall’aver aiutato un’azienda a partecipazione pubblica a compiere un significativo passo verso la sostenibilità ambientale del territorio in cui viviamo.

La Carbon Footprint si riferisce infatti alla somma delle emissioni e delle rimozioni dei gas serra causate dal ciclo vitale di un prodotto o di un servizio di una determinata Azienda o insieme di esse, come ad esempio le zone industriali.

Nello specifico i nostri studi adottano le norme di riferimento ISO 14064-1 e ISO 14067 per la verifica e la validazione di questo parametro, così da poter calcolare le emissioni causate sia dalla produzione di beni che di servizi.

La norma UNI EN ISO 14064-1 fornisce le indicazioni necessarie alla rendicontazione dei gas serra, permettendoci di quantificare i gas serra equivalenti prodotti dall’erogazione di un determinato servizio. Tale norma è quindi uno strumento adottabile da tutte le aziende di serviziutile a monitorare e ad attuare delle politiche di Carbon Management con un approccio standardizzato, garantendone trasparenza e credibilità.

La norma UNI EN ISO 14067 fornisce le indicazioni necessarie alla rendicontazione dei gas serra nell’ambito dei prodotti. L’approccio è quello detto “from craddle to grave” (trad. dalla culla alla tomba) ovvero si considera la somma di tutte le emissioni emesse lungo il ciclo di vita di un determinato prodotto, partendo dalla catena di fornitura fino allo smaltimento dello stesso. Questo approccio è già stato ampliamente collaudato a livello internazionale per il calcolo del Life Cycle Assesment (LCA) dal quale, però, si differenzia perché si occupa della sola categoria inerente il cambiamento climatico.

Queste due norme quindi si configurano come uno strumento a disposizione delle aziende sia per individuare misure atte al contenimento e all’abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra sia per dimostrare il proprio impegno ad affrontare il riscaldamento globale.