Considerazioni del nostro amministratore Dott. Francesco Raccanelli sull’andamento delle morti sul lavoro.

Negli ultimi anni eravamo abituati a vedere un trend di morti sul lavoro costante, addirittura in decremento se analizziamo i dati INAIL dal 2015 al 2019.

Escludiamo il 2020 i cui dati sono stati alterati dalla pandemia che ha costretto molte attività a modulare il carico di lavoro e contestualmente ha incrementato lo stress di ogni lavoratore, sia per le restrizioni imposte dai vari DPCM che si sono susseguiti e sia per una ovvia incertezza del posto di lavoro.

Possiamo definirlo un cocktail logorante ed allo stesso tempo esplosivo.

Ecco che allo stato attuale, in cui questi timori non sono ancora diradati, sono invece cresciuti tensione e stress con conseguente aumento degli infortuni sul lavoro con esito mortale.

A fronte di tale incremento trovo semplicistico, come evidenziato dagli enti che si sono mobilitati per analizzare le ragioni di questa piaga sociale, identificare nella mancanza di formazione ed informazione nelle aziende di piccole e medie dimensioni la causa di tale incremento.

Noi lavoriamo sia con aziende di grandi dimensioni sia con aziende medio/piccole e da entrambe raccogliamo soddisfazioni per l’adeguamento e la partecipazione che ogni giorno riscontriamo.

Fulcro di buoni risultati nell’ambito della sicurezza è il coinvolgimento e la consapevolezza di ciascun lavoratore, tema arduo per ogni datore di lavoro sia nell’ambito di incrementare una partecipazione pro attiva nella vita dell’impresa da parte dei lavoratori sia in termini di sicurezza.

Dalla nostra esperienza abbiamo acquisito con i nostri Clienti che un miglioramento nell’applicazione e nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. 81 lo abbiamo ottenuto proprio attraverso continue attività di partecipazione e condivisione a livello aziendale della cultura della sicurezza.